L'ha annunciato stamattina il rettore Pignataro: «Gli sportivi professionisti vanno sostenuti nella loro carriera universitaria. Con il nuovo regolamento didattico, atleti e paratleti potranno coniugare gli studi con la pratica agonistica»
«Con il nuovo regolamento didattico, appena approvato, l’Università di Catania potrà riconoscere lo status di studente-atleta agli universitari, atleti o paratleti, che praticano attività sportiva a livello olimpico, mondiale, europeo ed italiano». L’annuncio del rettore Giacomo Pignataro ha aperto stamattina, nell’aula magna del Nuovo edificio per la didattica, alla Cittadella universitaria, “UniSportiviAmo”, l’open day dedicato alla celebrazione dello sport e dei suoi valori, evidenziando «l’impegno dell’Ateneo di Catania, ad oggi unico in Italia, a riconoscere lo status di studente-atleta, che permetterà di coniugare gli studi con la pratica dello sport».
Grazie a questo status, infatti, gli universitari potranno avvalersi di strumenti ad hoc previsti dai consigli dei rispettivi corsi di studio proprio perché «l’Università attribuisce un grande valore allo sport – ha spiegato il rettore –: per noi significa impegno, sacrificio, rispetto delle regole oltre a rappresentare un'importante occasione di partecipazione e diffusione del principio di identità dei nostri studenti che, se sportivi professionisti, vanno aiutati e sostenuti nel corso della loro carriera universitaria, senza essere costretti ad abbandonare l’attività sportiva.
La novità è stata molto apprezzata dai protagonisti e testimonial di “UniSportiviAmo”, la giornata promossa dal Centro per l'integrazione attiva e partecipata d'ateneo (Cinap) in collaborazione con il Cus Catania, la Scuola Superiore di Catania e l'Ersu. «Una giornata che ci consente di avviare uno scambio di conoscenze e di esperienze oltre che a stimolare un senso di appartenenza verso l’Università attraverso la conoscenza delle sue strutture e dei suoi servizi», ha spiegato il presidente del Cinap, Massimo Oliveri, alla presenza di Giuseppe Compagnini, delegato ai Rapporti con gli studenti, e del presidente dell’Ersu Catania, Alessandro Cappellani. E sul riconoscimento dello status di studente-atleta si è soffermato anche il presidente del Cus Catania, Luca Di Mauro: «Il nuovo Regolamento della didattica premia il lavoro dei numerosi atleti del Cus, come Rossella Fiammingo, che ormai calcano palcoscenici sportivi nazionali e internazionali». Sempre Di Mauro, nel corso della cerimonia di apertura dell’evento, ha conferito al rettore Pignataro la carica di socio onorario del Cus Catania.
Poi spazio ai testimonial d’eccezione - l’allenatore di basket Santino Coppa, la fisiatra Elide La Scala, l’arbitro Cristina Luca, il cronista sportivo Davide Caltabiano e gli atleti Andrea Devicenzi (ciclismo), Raffaele Prisco (motociclismo), Alessandro Cavallaro (atletica), Ivan Messina (atletica), Angelo Fonte (nuoto), Salvatore Campanella (lotta greco-romana), Giuseppe Garaffo (basket) – i quali, moderati da Andrea Lodato, hanno raccontato i diversi e più importanti aspetti della pratica sportiva, sottolineando l’importanza dei vari ruoli come l’educazione allo sport, la preparazione fisica, la pratica e le regole dello sport, ma anche il suo “racconto” attraverso la cronaca sportiva.
«Lo sport sano è una palestra di vita che ci consente di socializzare, superare le difficoltà, conoscere il sacrificio e rispettare le regole anche del quotidiano - ha spiegato il tecnico ragusano Santino Coppa, fondatore e allenatore della Trogylos Priolo di basket femminile con cui ha vinto due scudetti e una Coppa Campioni – anche se in Italia e in Sicilia, il basket ha poca visibilità e viene visto come sport minore, tutti devono capire che le problematiche, le caratteristiche, le dinamiche del gruppo sono identiche. Forse occorre ancora abbattere qualche barriera tra sport maschile e femminile per aspetti più che altro legati alla cultura, al fisico e a fenomeni sociali».
Sulla stessa linea anche Andrea Devicenzi, ciclista paralimpico e mental coach, il quale ha aperto il suo intervento evidenziando come «lo sport ha letteralmente salvato la mia vita segnata a 17 anni da un incidente stradale in moto che mi è costata l’amputazione di una gamba, ma nonostante tutto ho trovato in me risorse che io stesso non sapevo di avere» e al tempo stesso ha invitato i diversamente abili ad «avere sempre obiettivi da perseguire e programmare la propria vita per raggiungerli».
Nel corso dell’evento sono stati presentati i progetti sociali delle associazioni "I Briganti di Librino", "Villa Igea" e "Palla Amica" che operano attivamente nel territorio promuovendo l’integrazione attraverso lo sport.
A concludere l’open day, la staffetta a squadre miste sulla pista di atletica del Cus e la partita di basket in carrozzina tra gli atleti della squadra Cus Cus Basket dell'Unità Spinale dell'ospedale Cannizzaro e la squadra del Cus Catania.