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Mazzarona Day, a Siracusa il progetto G124 di Renzo Piano

di Mariano Campo, Marco Di Mauro, Dario Grasso e Giuliano Severini

Tre neolaureati dell'Università di Catania impegnati nella rigenerazione urbana della periferia aretusea. Giovedì 28 novembre al Senato si presentano i primi risultati




Le periferie cittadine come laboratorio dove l’architettura può compiutamente recuperare la missione etica e civile che geneticamente le appartiene. È questo il campo d’azione di “G124”, progetto che il senatore a vita Renzo Piano ha ideato e finanziato con l’obiettivo di innescare interventi di "rammendo e rigenerazione urbana” in cui coinvolgere, attraverso borse di ricerca, giovani architetti neo-laureati. Partner del progetto dell’architetto genovese è quest’anno - insieme con l’Università di Padova, l’Università “La Sapienza” di Roma e il Politecnico di Milano - la Struttura Didattica Speciale di Architettura dell’Università di Catania che opera a Siracusa.

E nel capoluogo aretuseo si sono formati Carmelo Antonuccio, Tommaso Bartoloni e Giuseppe Cultraro, i tre neo-laureati di Architettura, selezionati attraverso un bando pubblico, che dalla scorsa primavera alla rigenerazione urbana del quartiere della Mazzarrona a Siracusa, una realtà periferica che presenta condizioni di degrado ma che si trova in un luogo paesaggisticamente straordinario, sul mare, nella zona Nord della città.

E giovedì 28 novembre, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, sede del Senato della Repubblica, il senatore Piano presenterà alla Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, i quattro progetti ormai giunti alla fase conclusiva e quanto è stato realizzato nelle edizioni precedenti. Per l’Università di Catania si tratta di una grande opportunità per affermare il proprio ruolo di motore culturale e dello sviluppo del territorio, oltre che di riconfermare il proprio fecondo rapporto di collaborazione con uno dei protagonisti dell’architettura contemporanea, il senatore Piano, destinato a crescere in futuro nel segno di una comune visione dei territori sui quali la progettazione architettonica dovrà impegnarsi per curare antiche ferite e immaginare nuovi approcci d’intervento.

L’Ateneo sarà presente alla cerimonia in Senato con il rettore Francesco Priolo, il coordinatore del gruppo di lavoro - il presidente della Sds di Architettura, Bruno Messina, professore di progettazione architettonica e urbana -, il consulente del progetto Carlo Colloca, docente di Sociologia urbana, e altri protagonisti del team che a Siracusa ha già realizzato alcune micro-architetture e una serie di attività socio-culturali, insieme con gli abitanti e i bambini del quartiere e con il supporto di istituzioni locali e di soggetti privati e associazioni.Con il team hanno collaborato anche i docenti Vito Martelliano (Sds Architettura-DICAR) e Gabriella Vindigni (Di3A). 

«La Mazzarrona – ricorda il prof. Messina - è una tipica periferia degli anni ’60-’70, con enormi potenzialità date dalla eccezionale posizione paesaggistica e dalla relazione con il mare. Con la dismissione del tracciato della linea ferroviaria diventata pista ciclabile tutta la zona è servita da questa infrastruttura di mobilità dolce che crea nuove opportunità. L’obiettivo dell’intervento è stato quello di ridefinire tutte le relazioni tra il quartiere, che ha un impianto molto chiaro tipico dell’edilizia popolare, e gli ambiti interstiziali irrisolti di questa infrastruttura (pochi servizi, alcune scuole chiuse, grandi spazi verdi abbandonati, sezioni stradali di dimensioni eccessive), creando inoltre delle connessioni con la costa per la sua fruizione».

Sabato 9 novembre Zammù Tv ha documentato il “Mazzarrona Day”, un evento promosso nei locali dello “Spazio G124” a Siracusa (Circoscrizione Grotta Santa, via Gaetano Barresi 2) per presentare alla comunità le micro-architetture realizzate nel quartiere e i “cantieri sociali” in via di completamento. A seguire si sono svolte attività ludico-formative per i bambini del quartiere organizzate dal prof. Colloca e dai tre borsisti, con il supporto della dott.ssa Chiara Boscarino (assistente sociale) e di studentesse e laureate del CdL magistrale in Politiche e Servizi sociali dell’Ateneo di Catania. Le attività di autocostruzione sono state condotte con il contributo degli studenti della Sds di Architettura di Siracusa e del laboratorio “Allestiamoci” coordinato dal prof. Gianfranco Gianfriddo e dalla Cooperativa Sociale “Insieme”. L’organizzazione si è avvalsa anche del supporto della dott.ssa Maria Concetta Storaci delegata per il progetto G124 alla Mazzarrona dal Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali.

“Nella periferia di Siracusa un progetto importante che vede coinvolto l’Ateneo di Catania insieme alla Fondazione Renzo Piano – ha sottolineato il rettore Francesco Priolo -. Siamo uno dei quattro atenei scelti dalla Fondazione per modificare le periferie dal basso, coinvolgendo il tessuto sociale: le donne e gli uomini che qui abitano, ma anche i bambini che ridisegnano la loro periferia, così come la vorrebbero. Importante è stato anche il coinvolgimento di tante studentesse e studenti del nostro Ateneo e di tre neolaureati in Architettura, selezionati dalla Fondazione per lavorare a questo progetto. Lavoro sul territorio, impatto sul territorio, modifica delle periferie: l’Università di Catania c’è”.

Le attività rivolte ai bambini del quartiere (provenienti anche degli Istituti “Verga” e “Chindemi”, dove gli allievi hanno partecipato all’evento “Architetti per un giorno”), hanno previsto anche la visita dell’area archeologica presente nel quartiere per imparare ad apprezzare la storia e la bellezza del territorio, e un torneo di calcetto e di rugby (con il coinvolgimento di Syrako Rugby) nelle due principali aree del quartiere, in via Cassia e via Algeri, dove sono in corso interventi per la realizzazione di spazi per lo sport e per l’aggregazione sociale, nonché per una migliore fruizione degli accessi al mare e della pista ciclabile che attraversa il quartiere.In via Cassia il progetto G124 ha previsto la posa in opera di un campo di calcetto in sintetico grazie alla donazione del manto erboso da parte del Centro Europeo di Ricerche e Studi Sociali e la realizzazione dello stesso da parte di Piscine Sirio Sport.

“Da sociologo urbano – ha concluso il prof. Colloca - posso dire che è stato particolarmente entusiasmante lavorare nelle scuole con i bambini chiedendo loro come e cosa vorrebbero nel loro quartiere, cercando di restituire loro un diritto alla cittadinanza che sembra gli sia sempre stato negato. Siamo in un quartiere straordinariamente bello perché attraversato dalle mura dionigiane a strapiombo sul mare. Abbiamo cercato quindi di far prendere coscienza a giovani e meno giovani della bellezza e delle potenzialità del quartiere. E’ chiaro che senza infrastrutture la bellezza non serve. Su questo abbiamo lavorato e vorremmo continuare a farlo”.

La giornata, e più in generale, i circa otto mesi di lavoro svolti finora sono stati resi possibili grazie al supporto di competenze e professionalità messe a disposizione da: ANCE Siracusa, Centro europeo di Ricerche e Studi sociali, Comune di Siracusa, Consiglio nazionale Ordine Assistenti sociali, Consorzio universitario Archimede, corso di laurea magistrale in Politiche e Servizi sociali (Dsps-Unict), Cooperativa Sociale “Insieme”, dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Unict), Istituto Comprensivo “S. Chindemi” di Siracusa, Istituto Comprensivo “G.Verga” di Siracusa, Lucal Progetti soc. coop., Parco archeologico di Siracusa, Parrocchia di S. Corrado Confalonieri, Soprintendenza Beni Culturali di Siracusa, Syrako Rugby.