Grande successo per il contest dedicato al fare impresa dell'Università di Catania. Fattibilità, composizione del team e scalabilità i criteri di scelta
«È un gioco per tutti gli studenti dell'Università di Catania che vogliono fare nuova impresa. Una iniziativa che è nata all'interno del dipartimento di Economia e Impresa e che da quest'anno è invece estesa a tutto l'Ateneo». Spiega così Start up Academy, il contest dell'università etnea per avvicinare al mondo delle imprese i propri studenti, il professore Rosario Faraci, a capo del Capitt, il centro per l'aggiornamento delle professioni e per l'innovazione ed il trasferimento tecnologico dell'Ateneo che ha organizzato l'evento.
Tre i criteri seguiti per stabilire una classifica: fattibilità, composizione del team e scalabilità. «Si tratta di criteri che tengono conto dei componenti del gruppo, ma soprattutto della capacità del progetto di sopravvivere all'interno del mercato e di generare grandi numeri», afferma ancora Faraci.
Uni flat, composto da Giuseppe Gianni, Francesco Spampinato e Antonio Zanghì è il team che si è aggiudicato il primo posto con una idea che nasce da una esigenza: trovare la giusta stanza d’affittare e soprattutto il giusto coinquilino. «Un'esperienza grandiosa che ci ha permesso di confrontarci con tanti altri progetti», affermano con soddisfazione i tre che promettono, entro agosto, la creazione di una versione beta.
Con l'obiettivo di usare la canapa come materia prima in quanto biodegradabile, rinnovabile ed economica, «per produrre sostituti dei derivati del petrolio», si aggiudicano il secondo posto Giovanni Milazzo, Angelo Bellavia, Massimiliano Gaeta e Francesco Missale con il progetto Kanapaper. Terzi con Giusto un giro, Concetto Cordaro, Maria Vittoria Minniti, Matteo Regolo, Armando Morante e Angelo Petralia. «Abbiamo creato una social app che permette la creazione e la condivisione di giri ovvero uscite in compagnia», dichiarano gli autori.