nell'istante che precede il tiro, il tempo si ferma.
la porta diventa piccola piccola e le braccia del portiere smisuratamente lunghe.
si trattiene il fiato e si carica il braccio.
in quell'istante non c'è più acqua che resiste, né aria che nutre, non c'è stanchezza, né crisi di fame o crampi alle gambe.
in quell'istante si distilla la bellezza dello sport.
il tiro gonfierà la rete o sarà parato o finirà fuori, ma quella sarà solo la cristallizzazione in forma di vittoria o di sconfitta; e non conta nulla, non vale nulla.
è solo per quell'istante infinito panico di bellezza che si vive.