Cosa vuol dire fare ricerca in territori di frontiera? Oltre 400 studenti lo hanno scoperto grazie all''undicesima edizione della manifestazione internazionale dedicata alla promozione della cultura scientifica
Oltre 400 studenti delle scuole secondarie di secondo grado sono stati i protagonisti dell’undicesima edizione di “Unistem Day”, la giornata di divulgazione scientifica nata nel 2008 da un’idea della prof.ssa Elena Cattaneo per far conoscere e innovare l’infinito viaggio della ricerca scientifica sulle cellule staminali.
Nell’aula magna del Polo Bioscientifico di via Santa Sofia gli studenti hanno ascoltato l’intervento in streaming della senatrice a vita Liliana Segre sul tema “Il valore della memoria” e gli interventi dei relatori Mario Cuccia dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania e la prof.ssa Antonella Agodi, direttore del dipartimento di Scienze mediche chirurgiche e tecnologie avanzate "G.F. Ingrassia" sul tema “Vaccini e vaccinazioni: tra ricerca, norme e responsabilità” e del prof. Giampiero Leanza sul tema “Il cervello plastico: dogmi, canarini e riserva neurale”.
Ad aprire i lavori la prof.ssa Bianca Maria Lombardo, coordinatrice nazionale di 45 atenei del Piano Nazionale Lauree scientifiche, che ha evidenziato l’importanza della partecipazione degli studenti all’evento di “orientamento” e «interesse verso queste tematiche approfondite sul campo». Nel pomeriggio, infatti, gli studenti, nei laboratori della Torre Biologica, hanno ripercorso gli argomenti anche attraverso sperimentazioni oltre a “scoprire” i luoghi della scienza e della ricerca.
La “tappa” etnea – una delle 50 sparse in tutta Italia tra atenei e centri di ricerca – è stata coordinata dalla prof.ssa Lombardo insieme con il prof. Daniele Condorelli che, nel suo intervento, ha sottolineato come «Catania ogni anno riceve sempre più richieste di adesioni da parte dei giovani degli istituti scolastici della Sicilia orientale interessati a scoprire la ricerca e soprattutto la conoscenza scientifica».