Lo ha detto ieri il ministro dell'Università Stefania Giannini davanti alle Commissioni riunite Cultura e Affari Sociali. Ecco il suo intervento alla Camera
Il numero programmato a Medicina resta, il test d'ingresso, rivisto, si farà nella prima decade di settembre; si lavorerà inoltre per aumentare le "borse" per le Scuole di specializzazione con l'obiettivo di arrivare a una corrispondenza tra laureati in medicina e specializzandi. È questo, in estrema sintesi, quello che ha spiegato ieri il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini davanti alle Commissioni riunite Cultura e Affari Sociali della Camera.
Ecco alcuni numeri che fotografano l'attuale situazione: nel 2014-15 si sono presentati per svolgere il test d'ingresso e contendersi 10.500 posti 63 mila studenti; nello stesso anno hanno partecipato alle prove d'accesso per le Scuole di specializzazione oltre 12 mila laureati a fronte di un fabbisogno di 8.200 posti e 5.500 borse messe a disposizione.
Punti critici riguardano quindi l'accesso sia ai corsi di laurea sia alle Scuole di specializzazione, tuttavia il ministro non intende eliminare il numero chiuso: «Toglierlo significherebbe tornare indietro di decenni nel nostro Paese e non assicurare la formazione di qualità di cui l'Italia si può far vanto». «È necessario - ha aggiunto - mantenere una prova più qualificata, senza scivolare su domande che hanno costituito motivo di aspra polemica».
(fonte: ANSA)