Presentati i risultati del progetto di ricerca “Sicilia Beni Culturali” grazie al quale sono state realizzate 22 audioguide sul patrimonio culturale di Catania già fruibili sulla piattaforma globale di izi.Travel
Lo storytelling per raccontare a tutti la Sicilia da scoprire. Da un progetto di ricerca che ha preso il via lo scorso anno al dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, nasce un lavoro che permetterà, sul web o attraverso una semplice app gratuita, di incrementare la fruizione dell’immenso patrimonio culturale dell’Isola, colmando una volta per tutte il gap della comunicazione culturale siciliana.
Ideatrice e promotrice di questa "impresa" è Elisa Bonacini, ricercatrice al Disum, che già in una ricerca del 2012 – intitolata “La visibilit@ sul web del patrimonio culturale siciliano. Criticità e prospettive attraverso un survey online” – aveva rilevato come la nostra regione soffrisse di una cronica mancanza di strategie uniche di comunicazione e valorizzazione culturale e turistica.
La particolarità del progetto (e anche la sua carta vincente) consiste infatti nell’essere un processo su scala regionale partecipato da più soggetti istituzionali, e anche bottom-up, con il coinvolgimento di interlocutori e storyteller "dal basso". «Prima dell’avvio del progetto – spiega Bonacini -, esistevano in tutto sette guide; dopo quasi 12 mesi le guide sulla Sicilia sono oltre 120. Due fattori hanno, a mio parere, costituito il “terreno fertile” su cui questa innovazione è germogliata velocemente: la pressoché totale assenza di strategie di comunicazione, valorizzazione e fruizione culturale a livello istituzionale centrale e la presa di coscienza, a tutti i livelli decisionali e non, della necessità di uno svecchiamento generale delle forme e del linguaggio della comunicazione».
Ispirandosi direttamente ai dettami della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (Convenzione di Faro), la quale auspica il rafforzamento della sinergia fra quelle "comunità di eredità" chiamate a collaborare fra loro per favorire la più ampia partecipazione alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale comune europeo (pubbliche istituzioni, ma anche associazioni culturali, cittadini privati, etc) e la sua trasmissione alle generazioni future, sono stati chiamati in causa – oltre al Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana - quelle "comunità di eredità" dell’Isola che volessero aderire: comuni, musei, istituzioni varie, reti museali, associazioni e operatori culturali e turistici sul territorio, scuole con progetti didattici e Asl, le Università di Catania e Palermo, attraverso progetti laboratoriali, tesi di laurea specialistica, di dottorato, di master). Ciò ha permesso di creare una “rete di storyteller sulla rete” in grado di superare il concetto proprietario del bene (regionale, diocesano, civico, privato), abbracciando invece quello di patrimonio culturale comune da promuovere con un processo disseminato e partecipato di tipo bottom up, mirato, proprio come vuole la Convenzione di Faro, a garantire il comune diritto all’eredità culturale.
L’altro elemento fondamentale è stato la piattaforma utilizzata – izi.Travel - che ha consentito di rendere immediatamente fruibile il risultato di questo processo. Si tratta di una piattaforma gratuita per la creazione di guide museali e tour multimediali, unica al mondo, nata in Olanda e lanciata nel 2013. Oggi vanta già oltre 3 milioni di download dell’app , con oltre 1.500 destinazioni nel mondo, circa 4.000 tour interattivi, oltre 1.500 guide di musei, distribuiti in quasi 90 nazioni nel mondo e in oltre 50 lingue. Grazie alla sua gratuità, sia “a monte” dal lato produttore di contenuti che “a valle” dal lato fruitore, è la principale piattaforma narrativa al mondo, orientata soprattutto alla democratizzazione e promozione della cultura e dei territori, attraverso lo storytelling, consentendo così di scoprire i luoghi della cultura via web e via app, attraverso il coinvolgimento coordinato di circa 3000 stakeholder interessati, dai direttori di musei fino agli studenti di ogni ordine e grado.
Solo su Catania, ad oggi, sulla piattaforma e sulla app di izi.Travel sono già disponibili 22 audioguide di musei e tour per la città. Ogni guida, tra l’altro, può funzionare anche offline se scaricata sul proprio dispositivo. Altri progetti sono in corso – anticipa Bonacini -, come alcune guide con un progetto di Alternanza Scuola Lavoro con il Liceo “Nicola Spedalieri” e le prof.sse Claudia Motta e Angela Messina, a Paternò con Giuseppe Barbagiovanni di SiciliAntica e il Liceo “Enrico Fermi”, a Ramacca con il Museo Civico Archeologico e l’Associazione Archeorama.
«Questo processo – osserva Bonacini - ha già trasformato il "contesto" culturale siciliano: basti pensare che molti musei non hanno nemmeno il sito web e sulla stessa piattaforma sono presenti, progettualmente uniti per la prima volta insieme, tutti coloro che finora non hanno mai fatto rete fra loro: i due assessorati regionali ai Beni culturali, con gli uffici periferici, e al Turismo con Visit Sicily e Servizi turistici, reti, musei senza distinzione di proprietà e grandezza, poli e parchi regionali, le Università di Catania e Palermo, le scuole. Tutti insieme stiamo già recuperando il nostro gap digitale!».