In video la lectio doctoralis di Alberto Quadrio Curzio, studioso dello sviluppo del Mezzogiorno e presidente emerito dei Lincei, che ha ricevuto la laurea magistrale honoris causa in "Economia e management del territorio e del turismo" dall'Università di Catania
In video la lectio doctoralis dal titolo “L’Italia, il Mezzogiorno e l’Europa. Solidarietà, Sussidarietà, Sviluppo”, tenuta all'Università di Catania dal prof. Alberto Quadrio Curzio in occasione della cerimonia di conferimento della laurea magistrale honoris causa in "Economia e management del territorio e del turismo" (17 settembre 2021).
«Il nostro Paese - spiega l'economista - è il principale destinatario delle risorse finanziare del programma europeo di ripresa e resilienza, quasi 200 miliardi di euro tra sussidi e prestiti, il 27% del totale, e questo rappresenta un’occasione fondamentale per il Sud se verranno coniugate competenza, convinzione, programmazione ed esecuzione».
L’economista si sofferma inoltre sulla Sicilia avanzando proposte: «La prima, qualitativa e civile, prevede un sistema reticolare pubblico-privato di solidarismo liberale per sfruttare al meglio gli investimenti del Pnrr grazie anche alle punte di eccellenza nella ricerca e nell’imprenditoria che possono evitare la forte emigrazione di giovani generazioni – ha detto -. Si potrebbero creare delle “consulte” di fondazioni e associazioni che possano orientare i titolari politico-istituzionali».
La seconda proposta, gestionale e operativa, punta al «potenziamento della governance» con il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti ed enti di co-sviluppo Sud. «La vera sfida per il Sud sarà la capacità di programmare una politica di sviluppo in grado di sostenere oltre il 2027 quel percorso di crescita grazie al Pnrr – ha spiegato -. Senza un sistema di governance strutturato, territorialmente e socio-economicamente solido, sarà ben difficile rilanciare la crescita del Mezzogiorno che secondo le stime del Ministero per il Sud dovrebbe essere del 24% in 5 anni, ben al di sopra di quella nazionale pari al 16%. Occorre varare “piattaforme per l’innovazione” tramite le eccellenze presenti come Università e Cnr con enti di ricerca, grandi e medie imprese e in quest’ottica la Regione dovrebbe animare l’interazione virtuosa tra pubblica amministrazione, ricerca e industria che in Europa ha portato all’Istituto Europeo e Tecnologia. Le Università e il Cnr possono essere il propulsore del decollo della Sicilia sullo sviluppo sostenibile».
«Occorre, infine, dedicare un’attenzione specifica alla dimensione marittima – ha concluso Quadrio Curzio -, al Mezzogiorno “porta d’ingresso” in Europa che necessita di linee di comunicazione e trasporto ad alta velocità. Al tempo stesso il binomio Sicilia-Mezzogiorno è un fattore cruciale per la transizione eco-energetica dell’idrogeno tramite interconnessioni infrastrutturali con il Nord-Africa e in questo contesto il ruolo della Cassa depositi e prestiti dovrebbe svolgere un ruolo di ‘driver’ di integrazione regionale inter-mediterranea. E la Sicilia, come Regione a Statuto speciale, è collocabile in queste prospettive».