«Non tutti i brani raccontano una storia a sé stante, ma ciascuno serve a raccontare la malattia, la morte, ma anche la vita, la felicità e la cura». A parlare è il frontman degli Afterhours intervistato da Cesare Basile in occasione della presentazione a Catania di "Folfiri o Folfox". In video anche quattro brani live
Il cantautore catanese Cesare Basile intervista Manuel Agnelli, voce degli Afterhours, in occasione dell'uscita del nuovo album "Folfiri o Folfox".
Gli Afterhours sono tornati infatti sulla scena con un nuovo progetto discografico, a quattro anni di distanza dalla pubblicazione del loro ultimo album in studio “Padania”: il nuovo album di inediti, prodotto da Tommaso Colliva e Manuel Agnelli, è uscito il 10 giugno per Universal Music, anticipato dal singolo “Non voglio ritrovare il tuo nome”. Pochi giorni dopo, il 22 giugno, Manuel è approdato alla libreria Feltrinelli di Catania.
Il titolo dell'album fa riferimento a due trattamenti della chemioterapia a cui il padre di Manuel Agnelli si sottoponeva per curare un tumore, è lo stesso Manuel Agnelli a raccontarlo. E infatti tra i temi dell'album ci sono la malattia, la morte, ma anche la vita, la felicità e la "cura": «Non ho scritto un disco per elaborare un lutto - precisa - ho scritto un disco per descrivere questi anni, fatti anche di grandi speranze, di energia, di reazioni, di rabbia oltre che di sconforto».
«Gli ultimi quattro anni - aveva detto annunciando l'uscita di "Folfiri o Folfox"- sono stati densi di cambiamenti a volte naturali e necessari, a volte laceranti. Ho perso mio padre che era da poco ridiventato il mio migliore amico. Mi sono trovato improvvisamente in mezzo all’oceano, da solo, senza terra in vista. Definitivamente adulto. Non è niente di nuovo, succede alla maggior parte di noi quando ci avviciniamo ai 50 anni, ma io sono più fortunato perché posso usare la musica per cercare di spiegare a me stesso come mi sento, reagire, buttare fuori le tossine, riconoscere l’energia e, soprattutto, non andare in panico».
Il disco ha debuttato direttamente alla prima posizione della classifica dei dischi più venduti in Italia stilata dalla FIMI, ma a chi critica uno dei brani, "San Miguel", il frontman degli Afterhours risponde che «questo disco è un percorso, anzi questo disco è come "un musical sul cancro": se tu ascolti un musical ti accorgi che alcuni pezzi hanno senso solo in quel contesto, sono magari pezzi di passaggio o che servono a spiegare dei passaggi. Non tutti i brani raccontano delle storie e un disco fatto da ben 18 brani non avrebbe potuto raccontare altrettante storie».
Quattro di questi 18 brani Manuel ha voluto eseguirli dal vivo a Catania: "Né pani né pesci", "L'odore della giacca di mio padre", "Padania", "Non voglio ritrovare il tuo nome". Buon ascolto.