Francesca De Vittor, docente di Diritto Internazionale all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, illustra le conseguenze giuridiche dell'estensione, oltre le proprie frontiere, del principio di sovranità territoriale
Cos'è una frontiera e dove si trova? Cosa vuol dire essere popolazione, e quanti modi di esserlo esistono? Può uno Stato controllare le proprie frontiere oltre i limiti territoriali sui quali esercita la propria sovranità? Sono alcuni dei temi trattati dalla professoressa Francesca De Vittor, docente di Diritto Internazionale all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel corso del seminario Sovranità dello Stato e controllo delle frontiere, svoltosi il 29 aprile scorso al dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania. L'incontro è stato organizzato nell’ambito del laboratorio d’ateneo sul tema Migrazioni, diritti e confini. Strategie europee e dimensioni locali, coordinato dalle docenti Maria Teresa Consoli e Adriana Di Stefano, parte del ciclo di moduli didattici interdisciplinari su Territorio, ambiente e mafie intitolati alla memoria del magistrato catanese Giambattista Scidà.
Partendo dalle possibili definizioni di "popolazione", basate su teorie di tipo kelseniano, comunitaristico e normativo, la lezione, registrata dalle telecamere di Zammù TV, ha analizzato il rapporto fra Stato, territorio e popolazione, al centro della materia del diritto dell'immigrazione e dell'asilo, evidenziando i limiti che il diritto internazionale ed europeo impongono alle attività di controllo di frontiera e di prevenzione dell'immigrazione e riflettendo sulle conseguenze giuridiche dell'estensione, oltre le proprie frontiere, del principio di sovranità territoriale dello Stato.