È lo spunto di riflessione dal quale sono partiti i docenti e gli studenti del Disum coinvolti nel secondo "Colloquio di ricerca". In video il direttore Giancarlo Magnano San Lio e i docenti Antonio Pioletti e Antonino Sichera
Un'occasione di confronto su ciò che dovrebbe quotidianamente caratterizzare il lavoro dei docenti: la ricerca scientifica a servizio degli studenti e della società civile. È questo il senso del "Colloquio di ricerca" che lunedì 26 e martedì 27 ottobre 2015 ha coinvolto il dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania in occasione delle giornate "Verso nuovi modelli di ricerca. Epistemologia, interdisciplinarità e istanza umanistica nelle comunità scientifiche contemporanee".
«Una riflessione fra docenti e studenti a proposito dell'attualità del sapere umanistico e della sua collocazione all'interno delle relazioni con gli altri saperi e con la società», come spiega il professor Giancarlo Magnano San Lio, direttore del Disum. In video anche il professore Antonino Sichera che aggiunge un'altra motivazione ai perché del "Colloquio": «L'importanza del dialogo, di far sì che la ricerca umanistica (e la ricerca in generale) si fondi su un dialogo proficuo, produttivo, anche amichevole tra le componenti e i soggetti dei vari saperi». «I saperi umanistici - conferma Antonio Pioletti - sono vissuti e vivono nell'insieme dei saperi, in rapporto sempre più stretto con le cosiddette scienze esatte. Basti pensare all'informatica umanistica, alle scienze cognitive, all'antropologia».
«In un momento di grande crisi dei saperi umanistici - conclude Sichera -, occorre rimettere insieme i fili di una significatività di questi saperi nel mondo contemporaneo e di un possibile dialogo con le scienze fisico-naturali, nel quadro di una cultura che torni sempre più "umana" e all'altezza dell'uomo».