Estratto dal documentario “Ripensare San Cristoforo", presentato in occasione della recente commemorazione organizzata dal Comune di Linguaglossa (testo di Francesco Mannino, montaggio video a cura di Alessandro De Filippo)
Intervista video presentata in occasione della recente commemorazione "Leggere le trame urbane" organizzata dal Comune di Linguaglossa, dall’Ordine e dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Catania e dall’associazione Cultura Aetnae per ricordare la figura dell’insigne urbanista e docente dell’Università di Catania, scomparso nel 2010. Si tratta di un estratto dal documentario “Ripensare San Cristoforo".
Nel 2008, al termine della sesta edizione del Master di II livello in "Storia e Analisi del Territorio" dell'Università di Catania, fu presentato al pubblico il documentario "Ripensare San Cristoforo", dedicato al quartiere della I municipalità della città etnea. Al Master gli allievi avevano incontrato docenti di diverse discipline che convergevano sulla necessità di un nuovo approccio olistico alla gestione del territorio, capace di costruirne una densa e approfondita lettura diacronica, da incrociare con competenze derivanti da considerazioni sulla dimensione sincronica dello stesso: storici, geografi, architetti, urbanisti, museologi, econonomisti, esperti di patrimonio culturale, biblioteconomi, storici dell'arte e dell'architettura, giuristi condussero gli incontri per consegnare ai futuri manager del territorio una serie di "attrezzi di lavoro" utili ad affiancare amministrazioni pubbliche e imprese private coinvolte, a vario titolo, a gestire ed innovare le relazioni e le dimensioni territoriali di diversa scala.
Tra i docenti spiccava la figura del professore Giuseppe Dato, architetto e studioso che fece emergere immediatamente la visione strumentale della storia urbana, considerata elemento imprescindibile per comprendere le relazioni sociali del presente e strumento di analisi scientifica propedeutico a qualsiasi progetto che impattasse negli spazi urbani, sia architettonico che urbanistico. Il professore Dato fu pertanto scelto dagli allievi del master per fungere da filo rosso della narrazione di "Ripensare San Cristoforo", un punto di vista lucido e competente che ha permesso di intrecciare le testimonianze di altri studiosi (Giuseppe Giarrizzo in testa), di urbanisti e amministratori, di attivisti civici e di residenti, di operatori e imprenditori del quartiere.
Una narrazione che, come si vedrà, riesce anche a gettare uno sguardo sul futuro del quartiere e delle sue unità sociali essenziali - i cortili - lette alla luce dell'analisi storica nella loro possibile funzione prospettica, luoghi di coesione intergenerazionale e sociale, di collaborazione e di comunità. Nonché una testimonianza che rivede il concetto stesso di bene culturale, lontana dalla facile retorica della bellezza come unica chiave di interpretazione, restituendo invece una visione legata al senso di rappresentatività di edifici del culto o del lavoro, luoghi pubblici, oggetti comuni e pratiche sociali che assumono un significato forte per le comunità di riferimento.
Un approccio metodologico precursore delle tante riflessioni odierne sulla rigenerazione urbana con finalità sociali, che il professore Dato consegnò a quel gruppo di allievi e che oggi vive nel lavoro e nelle pratiche di molti di loro.