Diamo il via a un ciclo di riflessioni rivolte a universitari e cittadini: l'obiettivo è la costruzione di una coscienza condivisa e collettiva. Politiche pubbliche, iniziative private e restauri adeguati possono garantire maggiore sicurezza degli edifici. Ecco cosa dicono i docenti Paolo La Greca, Ivo Caliò e Caterina Carocci
L’iniziativa di Zammù TV intende dar vita a un ciclo di riflessioni sulla prevenzione sismica che dalla comunità scientifica raggiungano la maggioranza dei cittadini. Una prima serie di comunicazioni in forma di talk che si pongono l’obiettivo di transitare la questione indifferibile della prevenzione dall’alveo degli specialismi verso la costruzione di una coscienza condivisa e collettiva che è l’unica possibilità, la sola risorsa per affrontare le problematiche del rischio in generale, e di quello sismico in particolare.
Le comunicazioni sono tenute da professori del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in “Valutazione e Mitigazione dei Rischi Urbani e Territoriali” del Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura dell’Ateneo, coordinato del prof. Massimo Cuomo, che - unico in Italia -, affronta con un approccio olistico la questione. Un’attenzione, quella verso le tematiche del rischio sismico che affonda le sue radici negli studi pionieri dei professori Michele Maugeri, Dario Sanfilippo e Giovanni Campo, promotore del Centro Studi per la Prevenzione Antisismica.
Nella conversazione introduttiva, il professor Paolo La Greca, docente di Pianificazione urbanistica, introduce la questione generale, inquadrandola all’interno del tempo e dello spazio - in Italia, in particolare - che viviamo, avendo come dimensione di riferimento la dimensione urbana e territoriale di grande scala. Si fa, ovviamente, riferimento alla questione dell’azione nell’ambito delle politiche pubbliche di rigenerazione urbana e della loro integrazione con quelle, indispensabili, che devono essere intraprese dai privati per la loro sicurezza.
Nei successivi due talk, entrando maggiormente nelle tecniche volte alla sicurezza sismica, ma senza smarrire la dimensione urbana complessiva, il prof. Ivo Caliò, docente di Scienza delle Costruzioni, tratta degli edifici della città contemporanea, nell’immaginario di molti considerata quella più sicura, rilevandone le numerose criticità, a partire dalla controversa situazione del capoluogo etneo.
La professoressa Caterina Carocci, docente di Restauro, affronta invece il tema degli aggregati storici e delle strutture murarie interconnesse.
Il messaggio fondamentale che ci auguriamo emerga con evidenza da questa iniziativa-pilota promossa dall’Università di Catania è che, nella prospettiva di una prevenzione efficace, occorre superare la deriva dell’eccesso di analisi strumentale specialistica per ritornare alla riflessione rigorosa, che scaturisce dal giudizio esperto diretto dei manufatti e degli aggregati urbani, in assenza del quale non può darsi alcuna azione di adeguamento e mitigazione sismici.