Protagonista assoluto del progetto realizzato dall'Ibam Cnr è l’anfiteatro romano di Catania, uno dei monumenti simbolo dell’antico splendore della città etnea
Il “Museo diffuso della città di Catania”, idea nata dall’accordo siglato tra il direttore dell’Istituto per i Beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle Ricerche (Ibam Cnr) Daniele Malfitana e il direttore generale della Gestione governativa Ferrovia Circumetnea (FCE) Alessandro Di Graziano inizia a prende forma. Il punto di partenza è la stazione Stesicoro della metropolitana di Catania, inaugurata in presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio, in cui protagonista assoluto è stato uno dei monumenti simbolo dell’antico splendore della città etnea: l’anfiteatro romano sito a pochi passi dalla nuova stazione metropolitana.
L’obiettivo che sta dietro al progetto mira a riadattare superfici e spazi di servizio della metro (scale, mezzanini, piattaforme di sosta e accesso) trasformandoli da asettici luoghi di passaggio, in tappe strutturate di una "rete della conoscenza", occasione per riscoprire secondo modelli, codici e linguaggi della modernità, contenuti di ricerca scientifica di alto livello, essenziali per la comprensione del paesaggio storico, esito di complessi fenomeni di stratificazione storica che hanno interessato la città di Catania.
E così grandi immagini e brevi note testuali, in italiano e in inglese, accolgono l’utente sin dal suo primo ingresso nella stazione Stesicoro, fornendo, con la struttura di un vero e proprio glossario, il senso di termini tecnici riferiti ai vari settori dell’anfiteatro.
Con lo stesso principio, una timeline (linea del tempo) accompagna l’utilizzo delle scale mobili come occasione di un viaggio alla riscoperta delle principali vicende storiche che hanno interessato quella parte della città e, dunque, l’anfiteatro romano, e per realizzare le quali si è scelto di isolare ed evidenziare graficamente una sequenza di date significative della storia passata e recente del monumento: dalla sua costruzione al suo abbandono e alla sua riscoperta. Le immagini, direttamente estratte dalla ricostruzione virtuale dell’anfiteatro romano realizzata dagli esperti archeologi, architetti e grafici dell’ITLab Ibam Cnr, coordinato dall’arch. Francesco Gabellone e con il contributo di Ivan Ferrari e Francesco Giuri (Ibam Cnr di Lecce), insieme con una selezione di immagini storiche e fotografie d’epoca, corredate da brevi didascalie e poste in vari punti della stazione, offrono, infine, una straordinaria e inedita occasione per ricontestualizzare il monumento nel suo esatto contesto storico e topografico e di seguirne le tappe della riscoperta iniziata sul finire del XVI secolo.
Ma questa è solo una piccola parte del progetto, pensata tempestivamente per l’apertura ma che è destinata ad arricchirsi. A breve, infatti, alcune riproduzioni di opere scultoree selezionate con rigore filologico fra quelle rinvenute durante le attività di scavo che negli ultimi secoli hanno interessato la città di Catania, e i cui originali sono conservati nelle collezioni civiche di Castello Ursino, contribuiranno ad accrescere e amplificare messaggi e contenuti scientifici fruibili all’interno della stazione Stesicoro. Una tappa che l’Ibam sta ora studiando d’intesa con il Comune di Catania, avendo già la disponibilità del sindaco Enzo Bianco a procedere in questa operazione di riproduzione di alcune opere.
Allo stesso modo, e nell’ottica di offrire contenuti dinamici, capaci di tenere dietro, adattandosi, all’avanzare della ricerca, dei videowall faranno parte integrante dell’allestimento della stazione Stesicoro, offrendo al viaggiatore un’ulteriore occasione, estremamente coinvolgente, di riscoperta del proprio passato.
Il team multidisciplinare che sta curando il progetto "museo diffuso" è composto da ricercatori e tecnologi dell’Ibam Cnr (Antonino Mazzaglia e Giuseppe Cacciaguerra, che guidano un gruppo composto da Loriana Arena, Samuele Barone, Licia Cutroni, Lara De Giorgi, Annarita Di Mauro, Giovanni Fragalà, Silvia Iachello, Giovanni Leucci, Giusi Meli, Claudia Pantellaro, Danilo Pavone, Salvatore Russo, Maria Luisa Scrofani) e da Andrea Guardo, Luca Tringali e Aldo Tringali di Ivistudio – Architettura e interni, a cui si deve l’ideazione del concept grafico del progetto.