Lo spettacolo scritto e diretto da Nicola Costa sarà in scena per il cartellone del Teatro del Canovaccio di Catania da martedì 3 a domenica 8 aprile
Da martedì 3 aprile (in replica sino a domenica 8 con doppio spettacolo durante il fine settimana) il pubblico potrà gustare il sapore inedito e particolare solitamente proposto dalla drammaturgia contemporanea a firma di uno degli artisti di maggiore talento del panorama siciliano, quel Nicola Costa pluripremiato in ambito nazionale e reduce da un periodo artisticamente ricco di impegni e di successi: da “Ancora un Poe” - liberamente tratto da i racconti di Edgar Allan Poe - sempre al teatro del Canovaccio (regia di Eliana Esposito) a “I Promessi sposi” di Alessandro Manzoni in scena al teatro Ambasciatori (regia di Gisella Calì e Alessandro Incognito) passando per “Ciaula scopre la luna” di Luigi Pirandello (regia di Nino Romeo) attualmente in giro per i teatri della Sicilia.
Un tour de force che tuttavia non ha esaurito l’energia e la voglia di fare dell’attore, regista e drammaturgo catanese che, da sempre, porta in scena il suo teatro di denuncia, del vero, della legalità, dell’emozione, il teatro che vive e che scalpita prima ancora di incontrare il palcoscenico. Nicola Costa è anche docente del Laboratorio Teatrale Accademico di Drammatizzazione Permanente, nonché direttore artistico del Centro Studi Teatro e Legalità, struttura che continua ad occuparsi di formazione teatrale pur senza ricevere alcun finanziamento pubblico e che in marzo ha riaperto i colloqui per le ammissioni al prossimo Laboratorio (gli interessati possono scrivere e prenotare il proprio colloquio attraverso la pagina facebook “Centro Studi Teatro e Legalità – Accademia d’Arte Drammatica”).
Lo spettacolo proposto nel piccolo tempio del teatro del Canovaccio è frutto di un lavoro tutto nuovo, che trae origine da un testo inedito e affronta tematiche scottanti ma al tempo stesso attuali: dall’incredibile storia giudiziaria di Enzo Tortora nel trentesimo anniversario della morte del celebre conduttore di Portobello, alla sfortunata esperienza che ha cambiato la vita di Laura Salafia – la studentessa universitaria colpita da un proiettile vagante in piazza Dante a Catania, passando per le quotidiane difficoltà degli artisti nell’era dei social network. «Esiste un teatro nel teatro e in qualche modo questo nuovo spettacolo prova a raccontarlo – afferma Costa – un teatro che incontra il pubblico partendo dal basso, dai fatti, dall’esigenza di essere contributivo. Mettendoci la faccia, la propria storia e sensibilità, il proprio sdegno».
Sul palco scenograficamente allestito dagli elementi di Gabriele Pizzuto, gli attori Alice Sgroi e Francesco Bernava, reduci dal successo di “Aquiloni” al Piccolo Teatro della Città di Catania, saranno autentici interpreti allo specchio (di se stessi) in un gioco di partiture e punti di vista che solo in teatro è possibile ammirare.
Uno spettacolo non semplice, incalzante, intenso e assolutamente da non perdere, che ha nell'alternanza dei ritmi, dei silenzi e dei contenuti i propri punti di forza nell'ambito di una messa in scena emozionante che non mancherà di coinvolgere e appassionare il pubblico presente.