L'edizione 2020 del ciclo di letture drammatizzate e commentate, promosso annualmente dalla Fondazione Verga, propone quattro video in cui gli attori Raffaella Bella, Pippo Pattavina, Ezio Donato e Deborah Bernardi leggono brani tratti da Verga, Capuana, De Roberto e Tozzi
Dal 22 maggio al 12 giugno, a cadenza settimanale, sul canale Youtube dell’Università di Catania, viene trasmesso il nuovo ciclo di letture sceneggiate "Verga e gli altri", organizzato dalla Fondazione Verga in collaborazione con il Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania e con il Teatro della Città, quest'anno in versione video grazie al supporto di Zammù TV.
Il progetto, nato nel 2012 è promosso da una rete di enti territoriali e culturali e rappresenta il principale contributo offerto dalla Fondazione alla "Settimana verghiana - Raccontando Verga", che ogni anno, con il coinvolgimento di letterati, storici, linguisti, filologi, studiosi di teatro e storici della musica, propone eventi, letture e proiezioni finalizzati a divulgare i testi verghiani e ad avvicinare studenti, insegnanti e cittadini comuni alla letteratura verista.
Si comincia venerdì 22 maggio alle 18, con la novella di Giovanni Verga "Certi argomenti", letta dall'attrice Raffaella Bella e commentata da Giorgio Forni (Università di Messina). Si prosegue venerdì 29 maggio, sempre alle 18, con "Un consulto legale" di Luigi Capuana, letto da Pippo Pattavina con commento di Ambra Carta (Università di Palermo). Venerdì 5 giugno è il turno di "Lupetto" di Federico De Roberto, letto da Ezio Donato con commento di Rosario Castelli (Università di Catania). Infine, venerdì 12 giugno, chiude il ciclo di video-letture "Bestie" di Federigo Tozzi, letto da Deborah Bernardi con commento di Felice Rappazzo (Università di Catania).
Nel video, la prof.ssa Gabriella Alfieri, presidente del Consiglio scientifico della Fondazione Verga, presenta l'iniziativa, un'occasione per «restituire una visione attualizzata ma anche organica della poetica verghiana, prestando attenzione anche alle opere minori».