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75 anni di relazioni Italia-Usa, dal '43 ad oggi

di Salvo Noto

La prof.ssa Victoria de Grazia, docente di Storia alla Columbia University, traccia una prospettiva geopolitica dei rapporti tra il nostro Paese e gli Stati Uniti nel 75° anniversario dello sbarco degli Alleati in Sicilia




Cos’ha significato realmente lo sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943, e in che modo quella che fu una vera e propria grande invasione del Continente europeo da parte di un esercito, pur ‘democratico’, ha condizionato i rapporti tra la potenza statunitense e l’Italia.

Queste le domande a cui la prof.ssa Victoria de Grazia, docente di Storia alla Columbia University e di Civiltà contemporanea alla James R. Barker University, ha cercato di dare una risposta nel corso della lectio magistralis tenuta a Catania, nel dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università, in occasione all’inaugurazione dell’attività didattica del corso di laurea magistrale in "Storia e cultura dei Paesi mediterranei", promossa in collaborazione con il Consolato Generale Usa a Napoli in occasione del 75esimo anniversario dello Sbarco.

“Una riflessione va certamente sollecitata”, ha esortato la docente di origini siciliane, il cui padre, nato a Licodia Eubea, fu ben presto costretto ad emigrare negli Usa e ritornò in Europa come militare, proprio in occasione dell’offensiva finale contro le truppe nazi-fasciste. “Si può affermare che l’invasione degli Alleati, simultanea all’indispensabile avanzata sovietica verso Ovest dopo la battaglia di Stalingrado – ha proseguito – fu dovuta soprattutto all’intenzione di contrastare il tentativo di instaurare un nuovo ordine mondiale da parte delle potenze dell’Asse, attraverso guerre anche di sterminio e la creazione di imperi regionali, con l’obiettivo di riportare i Paesi europei nell’orbita atlantica”.

Al tempo stesso oggi, per la docente italo-americana, va posto l’accento sullo stato attuale dell’ordine mondiale introdotto dagli Usa dopo la fine della IIa Guerra Mondiale, che si è prima “rafforzato e poi forse indebolito, dopo il crollo dell’Urss nel 1991 e che rischia seriamente di dissolversi”: ossia quell’alleanza di credenze, interessi e comportamenti che hanno legato gli Usa, nonostante la loro propensione ad atteggiamenti unilaterali, con i Paesi dell’odierna Unione europea e con numerosi altri Stati del mondo, improntati al capitalismo e ad istituzioni liberali.

“La riflessione della professoressa de Grazia – ha sottolineato la presidente del corso di studi del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Ateneo catanese, Pinella di Gregorio – ci permette di andare oltre la prospettiva di studio bilaterale per collocare le relazioni tra Italia e Usa nello scenario più ampio del contesto geomediterraneo, approfondendo la complessità di questi rapporti, vari nel tempo e talvolta conflittuali, che denotano una relazione diplomatica, culturale e politica assai complessa”.