È la proposta lanciata dal direttore Daniele Malfitana a seguito della denuncia di degrado in cui momentaneamente versa il monumento: «Non chiediamo alcuna risorsa economica, solo i custodi che aprano e chiudano il sito». Adesso l'Istituto attende la risposta dell’assessorato regionale ai Beni Culturali (e noi pure)
Il direttore dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Cnr Daniele Malfitana ha lanciato ieri, con un intervento sul quotidiano La Sicilia, la proposta di affidare, in via sperimentale e per soli tre mesi, ai giovani specialisti dell’Istituto catanese la gestione e la fruizione dell’Anfiteatro romano di Catania a seguito della chiusura e del pessimo stato in cui versava il bene.
Un modello innovativo di gestione e valorizzazione di uno dei monumenti simbolo dell’antico splendore della città etnea, dunque, sul quale l’Istituto ha condotto in questi ultimi anni un importante lavoro di valorizzazione, fruizione e comunicazione. «Se l’operazione dovesse andare in porto - dichiara il Direttore Malfitana - sarà possibile introdurre un innovativo sistema di gestione "pubblico-pubblico" dei beni culturali siciliani che potrà segnare una svolta nei meccanismi organizzativi».
«É solo un tentativo da attuare in via sperimentale e a costo zero - continua Malfitana -. L’Ibam, che fa ricerca specialistica sul patrimonio archeologico e monumentale dell’area mediterranea, vuol contribuire a innovare sul metodo gestionale mettendo a disposizione le giovani forze specializzate per la "divulgazione" di uno dei più importanti monumenti della Catania antica».
«Basta solo un segnale», aggiunge il team del Catania Living Lab che, in poco più di otto mesi dalla sua inaugurazione, è riuscito ad attirare l’attenzione di un vasto pubblico: dagli studenti agli anziani, dalle famiglie ai turisti, fino ai docenti e agli specialisti, con l’obiettivo di far conoscere i risultati e i prodotti della ricerca scientifica svolta dall’Istituto e sensibilizzare così il pubblico sulle tematiche legate al patrimonio culturale. Il team del laboratorio si dichiara pronto a partire con «responsabilità, competenza, dedizione e un amore incondizionato per la città di Catania».
Adesso si attende soltanto una risposta da parte dell’Assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana. E anche noi, che abbiamo fin qui seguito e molto apprezzato il lavoro dei giovani di Catania Living Lab, la attendiamo con ansia.