Letture, spettacoli teatrali, musica e cibo. In una festa itinerante all'interno dei vicoli dello storico quartiere etneo che intende riappropriarsi di se stesso
C'è Marcella, storica trans del quartiere, che per arrotondare fa anche la cartomante e l'astrologa. C'è Franchina, al secolo Francesco Grasso, protagonista della serata con le letture del suo libro Sulla porta. Ci sono i ragazzi dell'officina Zeronove che riparano e vendono biciclette. E poi ci sono tutti gli altri abitanti, dai vari colori della pelle, che per una sera si sono riappropriati di San Berillo aprendolo alla città. In una festa itinerante lungo le vie del quartiere, tra letture, spettacoli teatrali, cibo e musica.
Un appuntamento che ha richiamato un gran numero di cittadini, che hanno animato i vicoli storici della zona - da via Pistone a via Carro - sventrato in passato e continuamente a rischio nel presente. La festa è stata un'occasione proprio per ribadire la volontà dei residenti di dare un nuovo volto al quartiere: senza centri commerciali e palazzoni, ma rivalutando le attività e il fermento già presenti.
«M'alluciunu l'occhi», commenta ridendo il sindaco Enzo Bianco, che promette di coinvolgere la zona nella vita culturale della città. Così come di prendere in considerazione le richieste dei residenti: tra tutte, la pedonalizzazione di via Pistone per realizzare un mercato rionale. Promesse che si aggiungo alle tante pronunciate negli anni e che questa volta si sperano siano mantenute. «Il quartiere è ricco di potenzialità e cultura - spiega Andrea D'Urso del comitato Cittadini attivi San Berillo - per questo alle varie amministrazioni è sempre convenuto mantenerlo nel degrado».