Il quinto video del seminario di Sabatini analizza la grammatica come impianto che conduca a comprendere in modo più netto la realtà della frase
Per orientarsi nel descrivere la realtà e gli usi della lingua, la pietra angolare è data da una nozione sufficientemente esatta della "frase". Lo spiega Francesco Sabatini nel quinto dei sei video realizzati durante il corso di aggiornamento e formazione tenuto dal presidente onorario dell'Accademia della Crusca per gli insegnanti delle scuole secondarie di 2° grado su come insegnare l'italiano.
Le varie definizioni che se ne danno ruotano sempre intorno all’idea di un’unità minima di parole che abbia “significato compiuto” senza l’integrazione di altri codici (gestualità, mimica, immagini, segnali sonori) e senza bisogno di collegare la singola unità ad altre simili (cioè, ogni singola enunciazione ad altre enunciazioni) o a indicazioni sul contesto situazionale specifico.
Secondo l'illustre linguista il modello grammaticale che fornisce la risposta più soddisfacente a questa esigenza è quello della verbo-dipendenza, che pone il verbo alla base dell’atto cognitivo-linguistico che il nostro cervello compie, una volta che abbia acquisito (intorno ai tre anni di età) tutte le parti del sistema della lingua.
Le riprese di "La grammatica valenziale" sono state effettuate martedì 20 e mercoledì 21 ottobre 2015 al Monastero dei Benedettini di Catania nel corso degli incontri dal titolo "Italiano, la prima disciplina scientifica. Un curricolo da rifondare" e "Comprensione analitica dei testi e grammatica della lingua", tenuti nell'ambito del progetto di potenziamento delle competenze linguistiche e matematiche "Mat-Ita" realizzato dal Centro orientamento e formazione d'Ateneo in collaborazione con i dipartimenti di Matematica e Informatica (Dmi) e di Scienze umanistiche (Disum) dell'Università di Catania.