Torna in scena all'auditorium "Giancarlo De Carlo" lo spettacolo che racconta il progetto mondiale dell'astronomo ebreo che lavorò al progetto della "Carta del cielo" guardando la volta celeste proprio dal Monastero dei Benedettini
Da una parte la passione per la ricerca e l’interesse per gli archivi, dall'altra i documenti custoditi al Museo della Fabbrica e la valorizzazione delle storie che hanno animato il Monastero dei Benedettini hanno recentemente portato alla luce un personaggio contraddittorio e poco noto, nonostante l’eccezionalità dei suoi studi e dei suoi meriti: Azeglio Bemporad.
Professore di matematica all’Università di Catania a soli 29 anni e astronomo collaboratore del direttore Riccò, Bemporad inizia la sua impresa di compilazione del Catalogo Astrografico proprio al Monastero dei Benedettini, dove tornerà anche come direttore, in seguito a una splendida carriera costellata di premi, a testimonianza del suo genio fuori dal comune.
Eppure, nonostante il fatto che il suo lavoro abbia portato l’Osservatorio di Catania a essere elogiato in Germania e a Parigi e nonostante le centinaia le pubblicazioni scientifiche di grande rilievo da lui stesso prodotte, Azeglio Bemporad rimane sconosciuto alla città che lo ha ospitato e che addirittura ne custodisce le spoglie.
Ecco perché Officine Culturali (con il dipartimento di Scienze umanistiche) ha deciso di raccontare il processo di recupero dei materiali d’archivio e la storia di questo illustre scienziato, producendo lo spettacolo “Bemporad, la Carta del Cielo”, scritto da Pamela Toscano, che ne ha curato anche la regia insieme a Carlo Ferreri. Lo spettacolo andrà in scena mercoledì 27 gennaio alle 21, nell’Auditorium del Monastero dei Benedettini in occasione della Giornata della Memoria (prenotazione ai numeri 095/7102767 e 334/9242464, tutti i giorni dalle 9 alle 17).
Lo sfondo storico è quello della Seconda guerra mondiale che ha profondamente segnato la vita dello scienziato poiché, come previsto dalle leggi razziali, il direttore Bemporad venne esonerato dall’incarico nel 1938 in quanto ebreo. Sulle note del maestro Massimiliano Pace, i due attori daranno voce al racconto di questa storia vera. Apprenderemo così che mentre gli Stati si facevano la guerra, alcuni uomini di nazionalità diverse cooperavano per tenere unito il cielo; disegnano «La Carte du Ciel», una mappatura dei corpi celesti, frutto del lavoro di osservazione e ricerca di venti laboratori di altrettanti Stati: un progetto mondiale a cui Azeglio Bemporad lavorò alacremente e con profonda passione, guardando la volta celeste dal Monastero dei Benedettini.