Giovedì 3 marzo alle 18, ultima puntata del progetto multimediale "Narratori e compositori di Sicilia". Riccardo Maria Tarci ed Evelyn Famà interpretano l'adattamento teatrale di Ezio Donato, accompagnati dalle note di "Canto come se nulla fosse" di Mario Garuti, eseguito dall'Orchestra del Bellini
«Il medico catanese Alfredo Polizzi cominciò a comporre un numero di telefono, lentamente, esitando un poco come se non fosse completamente convinto. Giunto al quinto numero, proprio mentre il suo dito stava per calare sull’ultimo cerchietto, si fermò di colpo, riappese il ricevitore e cercò nella piccola agenda un altro numero. Meglio telefonare a Bruna anziché a Maria Teresa. La sua decisione era stata improvvisa sebbene frutto di una lunga riflessione».
Il realismo tinto di elegia nel raccontare Catania e la sua campagna permea il testo "Le donne" di Ercole Patti, protagonista dell'ultimo appuntamento del progetto Narratori e compositori di Sicilia, ideato dal Teatro della Città e realizzato in collaborazione con il Teatro Massimo Bellini e l'Università di Catania per esaltare il particolare connubio tra le pagine dei grandi della letteratura isolana e le partiture di rinomati compositori siciliani contemporanei.
Nel video, realizzato da Zammù TV, gli attori Riccardo Maria Tarci ed Evelyn Famà, interpretano l'adattamento teatrale di Ezio Donato, accompagnati dalle musiche di "Le donne - Canto come se nulla fosse" di Mario Garuti, eseguito dall'Orchestra del Teatro Massimo Bellini diretta da Leonardo Catalanotto.
L’adattamento teatrale di "Le donne" è tratto da "Diario siciliano – Alla ricerca della felicità ", una raccolta di racconti che Ercole Patti scrisse fra il 1931 e il 1970 e che gli valse nel 1971 il Premio Selezione Campiello. In quell’occasione, lo stesso Patti scrisse «Molti di questi fogli scritti in varie epoche sono stati sparsi e dispersi su giornali, libri e nei miei cassetti» e proprio quelle pagine furono raccolte in un unico volume, edito da Bompiani.
Del volume fa parte, appunto, "Le donne" dove, a parte le protagoniste femminili, il vero ruolo da prima donna resta quello di una Catania e una Sicilia ormai fuori dal tempo , ancora presente oggi, almeno nei suoi palazzi e nello splendido barocco, ritrovata e riscoperta attraverso le pagine di Patti con una freschezza di sensazioni che qualche volta è rimpianto per un paesaggio che sparisce.