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"I pelandroni della montagna", Dante secondo gli alunni del liceo Majorana di Caltagirone

di Chiara Racalbuto (redazione web)

L'originale rivisitazione del IV Canto del Purgatorio partecipa al concorso organizzato da Loescher Editore e Accademia della Crusca. Un video divertente per accostarsi al Sommo Poeta con leggerezza


Dante, oggi, porterebbe una felpa rossa. Girerebbe per regni ultraterreni consultando la bussola del suo smartphone, userebbe Skype per parlare con Tolomeo e avrebbe la testa piena di dubbi di un vivace adolescente. Dante, in fondo, potrebbe essere chiunque; anche un semplice ragazzo calatino, che guarda le pigre anime dei negligenti accasciate sulla scalinata di Santa Maria del Monte a sorseggiare birre Caelis "imported from Hell". 

È l'originale scenario proposto da alcuni studenti del quarto anno del liceo scientifico Ettore Majorana di Caltagirone, che, aiutati dal docente di lettere Gianfranco Faillaci, hanno realizzato un video, I Pelandroni della Montagna, che rilegge il IV canto del Purgatorio della Divina Commedia in chiave ironica e leggera, senza, però, tradire lo spirito originario dell'opera del Sommo Poeta fiorentino. Un modo divertente per avvicinare le nuove generazioni a uno dei massimi capolavori della letteratura di tutti i tempi, rendendolo più lieve e appetibile e spogliandolo di quella pesantezza che, troppo spesso, allontana erroneamente i giovani dalla sua comprensione. Perché «vallo a capire, Dante, quando fa il filosofo... Eppure certe cose che descrive succedono spesso anche a noi».

Il video partecipa al concorso di lettura dantesca organizzato da Loescher editore e Accademia della Crusca e rivolto alle scuole. È possibile votarlo nell'apposita pagina, cercandolo a destra, pubblicato col nome utente "majorana", e selezionando il numero di stellette da assegnare.


15/05/2015 - Il video si è classificato al primo posto, a consegnare il premio, nel corso del Salone del Libro di Torino, è stato il presidente onorario dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini e i ragazzi hanno deciso di devolvere il riconoscimento in denaro all’Unicef “Emergenza Nepal”. 
«Un filmato arguto e divertente – si legge nelle motivazioni - che gioca su un ritmo incalzante, su attori espressivi, e su una serie di trovate ironiche, ma sempre filologicamente coerenti con il testo dantesco. Dalla riflessione iniziale sulle tre anime, alla digressione astronomica, alla rappresentazione della faticosa ascesa, all’indolenza di Belacqua: tutto, tra le pareti della classe e la bella scalinata di Caltagirone, diventa sorriso, divertimento. Un modo originale, e per certi versi serissimo, di capire a fondo Dante».