AntropologiaArcheologia / ArteBiotechChimicaDirittoEconomiaFilologiaFilosofiaFisica e AstronomiaInformaticaIngegneria / ArchitetturaLatinoLetteraturaLinguisticaManagementMatematicaMusicologiaPedagogiaPsicologiaScienze agrarieScienze ambientaliScienze biologicheScienze del farmacoScienze della TerraScienze e tecnologie alimentariScienze medicheScienze naturaliScienze politicheSociologiaStoriaStoria del cinema

Riccardo III come Gano di Magonza

di Dario Grasso, Sonia Giardina, Noemi Aprea e Irene Alì (redazione web)

In attesa di vedere "La tragedia di Macbeth" che andrà in scena alla Scuola Superiore di Catania il 12 luglio per il cartellone "Porte aperte 2016", vi proponiamo il nostro teaser dello spettacolo di pupi tratto dal capolavoro di William Shakespeare, nella rilettura della Marionettistica Fratelli Napoli




Realizzato in occasione dello spettacolo "Tragedia di Riccardo III", andato in scena il 30 maggio 2016 al Museo della Fabbrica del Monastero dei Benedettini, il video sintetizza i dialoghi più intensi dell'opera oltre alle belle parole di ringraziamento che Fiorenzo Napoli riserva al caloroso pubblico presente, senza trascurare di ricordare il prezioso contributo che la sua famiglia ha dato a questa antica tradizione che ancora oggi sopravvive grazie anche alle nuove generazioni di pupari catanesi.

Lo spettacolo è stato proposto nell'ambito del convegno nazionale della "Italian Association of Shakesperean and Early Modern Studies" organizzato a Catania per i 400 anni dalla morte di William Shakespeare e sarà replicato il 19 e 20 luglio al Castello Ursino di Catania. Protagonista di questa insolita messa in scena curata dai Fratelli Napoli, per la regia di Elio Gimbo, è Riccardo III dunque, il gobbo duca di Gloucester che nei cinque atti della tragedia di Shakespeare «dispiega la stessa perfidia e lo stesso spessore psicologico e drammatico di Gano di Magonza», il "traditore massimo" dell'Opera dei Pupi.

«Personaggio tipico, ma complesso per la resa di tutte le sue sfumature - spiega Alessandro Napoli -, Riccardo III impegna chi lo interpreta in un lavoro difficile, che in questo spettacolo si sdoppia, coinvolgendo in egual misura 'u parraturi che gli dà voce e 'u manianti che gli dà vita e movimento. Riccardo III, come Gano di Magonza, smania per impadronirsi del trono e, per ottenerlo, non ha ritegno alcuno ad accumulare delitti su delitti, per i quali si serve con sadica gioia di assassini e sicari, né esita a circuire e sposare la vedova di un suo nemico (lui con Lady Anna, vedova del giovane principe Edoardo; Gano con Berta, vedova di Milone, padre di Orlando)». 

«La conclusione del dramma - aggiunge -, con la gran parlata di Richmond vittorioso, conferma ancora una volta la sostanziale affinità della tragedia con un'altra fondamentale cifra ideologica dell'Opera dei Pupi: l'aspirazione a un ordine del mondo più giusto».