Lunedì pomeriggio il poliedrico cantautore e musicista sarà al dipartimento di Scienze umanistiche per parlare del suo ultimo libro “Il paese dei coppoloni”, candidato al premio Strega 2015. Guarda il booktrailer
I ricordi dell’infanzia, la terra dei suoi avi, la storia (con la s minuscola) di donne e uomini lontani dalla Storia, immortalati dai loro nomignoli, in un luogo dove “tutto era materia, lo spirito scappava” e dove si mescolano il noto e l’ignoto. E poi la musica, di sottofondo ma non troppo, e i musicanti: sposalizi, balli, serenate, lamenti funebri, la musica per uccidere il porco, quella per le rese dei conti.
È questo l’affresco irpino ricostruito da Vinicio Capossela, poliedrico cantautore e musicista, nel suo ultimo libro “Il paese dei coppoloni”, edito da Feltrinelli e candidato al premio Strega 2015, che verrà presentato lunedì 16 novembre alle 17, nell’auditorium del Monastero dei Benedettini di Catania. L’incontro è promosso dall’associazione culturale Gammazita, dal dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania e dalla rassegna Efestiade.
«È un libro fatto di sentieri – spiega lo stesso Capossela, che sarà intervistato dal prof. Sebastiano Vecchio, docente di Filosofia e Teoria dei linguaggi al Disum - e quando si seguono dei sentieri a volte ci si perde, ci si ritrova più avanti, si trovano delle indicazioni, spesso sono strade tortuose. La strada c’è ma segue i rilievi come quelle antiche e questo è il modo di raccontare che ho seguito». Lo sguardo del narratore, alle prese con la memoria, con i miti e le leggende è quello appassionato e acerbo del fanciullo alla scoperta delle proprie radici, e soprattutto alla riscoperta di una cultura contadina di cui l’Italia è rimasta orfana e monca di rappresentazioni nel presente».
Al termine dell’incontro Capossela incontrerà i suoi fan nella sede dell’associazione culturale Gammazita, per un brindisi a sostegno dell’iniziativa "Piazza dei libri".